Obiettivi Formativi e Programma:
L’obiettivo del corso di Scenografia sarà di mettere l’allievo nella condizione di porsi
continuamente domande e interrogativi per poter indagare il proprio ruolo, le proprie
capacità e le proprie possibilità all’interno dello Spazio scenografico e teatrale.
L’intento sarà, dunque, preparare e formare futuri Professionisti a stretto contatto con
la passata e attuale condizione teatrale/scenografica, nazionale e internazionale.
Partendo dall’analisi del testo teatrale e musicale, il Corso di Scenografia chiederà
all’allievo di sviluppare la propria creatività Intellettuale, artistica, tecnica e manuale;
apprendere e identificare, in base alla propria sensibilità e attitudine, uno stile
personale in cui ci si possa Riconoscere e farsi Riconoscere.
Fondamentale sarà la conoscenza e la ricerca degli Autori, il loro contesto sociale e
intellettuale, l’iconografia stilistica, architettonica e storica. Si chiederà
quindi di traslare e integrare tali studi e ricerche al lavoro artistico e tecnico con
particolare attenzione alla conoscenza della luce e del colore, dell’architettura e
all’uso di materiali alternativi, inventando secondo la propria conoscenza e Curiosità.
Si indagherà lo Spazio Scenico e le sue variabili tecniche e architettoniche, le diverse
forme teatrali (prosa, lirica, danza) e possibilità sceniche secondo la “richiesta”
testuale e registica. Si proseguirà con la vera e propria ideazione progettuale in cui
l’allievo potrà ripercorrere tutte le fasi di un allestimento e le molteplici invenzioni
scenografiche.
Si ripercorreranno tutti i momenti lavorativi e relazionali di uno Scenografo: dal
rapporto con il Regista alla fase creativo/ideativa, dalla presentazione del progetto al
rapporto con il Laboratorio di realizzazione e con le varie maestranze teatrali.
In questo ampio spazio di formazione di sé, gli allievi verranno sollecitati a praticare
esperienze dirette in percorsi di espressione in almeno due o tre competenze (ad
esempio suono, colore, movimento) o nella partecipazione ad eventi culturali/artistici
per approfondire, leggere e interpretare Criticamente. Questo perché la figura dello
Scenografo non sia soltanto quella di un tecnico, seppur colto e preparato ma,
soprattutto, quella di una Persona dotata della Sensibilità e dello spessore espressivo
capaci di comunicare e coinvolgere chi fruisce dell’atto scenico.
Per quanto possibile e in accordo con l’Accademia si organizzeranno incontri con
Registi, Scenografi Realizzatori, Pittori di Scena, Attori e/o Cantanti e varie figure
professionali teatrali.
Fasi di lavoro:
• Scelta e analisi del testo
• Sviluppo creativo: (schizzi; suggestioni fotografiche, cromatiche,
materiche; ricerca iconografica e intenti intellettuali, conoscenza dei
materiali)
• Sviluppo progettuale (bozzetti, sviluppi ed esecutivi, plastici,
campionature, elementi fondamentali di prospettiva, proiezioni
ortogonali, assonometrie, scale metriche, capitolati, trasportabilità e
riducibilità della scena in base ai differenti luoghi di allestimento)
• Studio di due figure professionali teatrali, cinematografiche o dello
spettacolo in genere a scelta (Scenografo, Costumista, Regista, Autore,
Compositore, etc.)
I° ANNO
II° ANNO
III° ANNO
Bibliografia 1° anno:
- Trattato di Scenotecnica – Bruno Mello - Gorlich Editore
Milano
- Lo Spazio Scenico: storia dell’arte teatrale – Allardyce
Nicoll – Bulzoni Editore 1971
- La prospettiva nella scenografia teatrale – De Simoni
- L’evoluzione dello spazio scenico dal naturalismo al teatro
epico – Franco Mancini – Ed.Dedalo
Bibliografia 2° anno:
- I segreti dello Spazio teatrale – Josef Svoboda – Ubulibri
1997
- Lo Spazio vuoto – Peter Brook – Bulzoni Editore 1998
- La prospettiva nella scenografia teatrale – De Simoni
- L’evoluzione dello spazio scenico dal naturalismo al teatro
epico – Franco Mancini – Ed.Dedalo
Bibliografia 3° anno:
- I segreti dello Spazio teatrale – Josef Svoboda – Ubulibri
1997
- La canoa di carta – Eugenio Barba – Editrice Il Mulino 1993
- Lo Spazio vuoto – Peter Brook – Bulzoni Editore 1998